Viale Petrarca, 8, Livorno

Mutuo sulla prima casa? Ecco quali spese puoi detrarre

Mutuo sulla prima casa? Ecco quali spese puoi detrarre

Mutuo sulla prima casa? Ecco quali spese puoi detrarre

Ci sono delle agevolazioni fiscali previste per chi acquista una casa usufruendo del mutuo? Scopriamolo insieme!

Secondo quanto stabilito dall’articolo 15 del TUIR, Testo unico delle imposte sui redditi, se richiedi un mutuo per l’acquisto di una casa destinata a diventare abitazione principale hai la possibilità di portare in detrazione fino al 19% degli interessi passivi.

Ma vediamo nello specifico come funziona e a chi spetta questa agevolazione.

Detrazione, a quanto ammonta e a chi è destinata

Chi ha richiesto un mutuo per comprare la casa dove ha stabilito la residenza può richiedere la detrazione sia nel modello 730 che nel modello Redditi Persone Fisiche ma solo se non ha superato il limite di 4.000 euro di spesa (il che significa che nella dichiarazione dei redditi si può dedurre fino ad un massimo di 760 euro).

Questo tetto massimo si riferisce al totale degli interessi passivi e agli oneri accessori del contratto di mutuo.

Inoltre, la detrazione è possibile solo se il pagamento viene fatto con bonifico bancario, postale o con qualsiasi altro sistema di pagamento tracciabile.

Requisiti per l’accesso alle detrazioni

Ma per poter usufruire di questa agevolazione, ci sono dei requisiti da rispettare legati a differenti aspetti della richiesta presentata, come:

1. Le caratteristiche del contratto di mutuo

Questo deve essere erogato da un soggetto residente in Italia o in uno Stato Membro della Comunità Europea e stipulato nei 12 mesi prima o dopo l’acquisto dell’immobile. 

2.  La richiesta di residenza

C’è un anno di tempo dall’acquisto per adibire la casa per la quale si è richiesto il mutuo ad abitazione principale. In assenza di questo requisito decadono le agevolazioni.

Se però il contribuente trasferisce la dimora per motivi di lavoro o perché ricoverato, potrà continuare ad usufruire della detrazione purché l’immobile non venga affittato.

3. Caratteristiche dello stato di famiglia

Ma chi, tra coloro che condividono l’immobile per il quale è stato richiesto il mutuo può usufruire delle agevolazioni?

Dipende dai casi:

  • Se il mutuo è cointestato, i soggetti intestatari potranno detrarre gli interessi solo per la quota che gli spetta.

Qualora uno dei coniugi sia a carico dell'altro, la detrazione spetta a quest’ultimo per entrambe le quote.

  • Se l’immobile è in comproprietà ma il mutuo no, il coniuge che ha stipulato il mutuo può esercitare la detrazione in relazione a tutti gli interessi pagati e non solo sul 50%.

  • Invece, in caso di divorzio, al coniuge che ha trasferito la sua dimora è concessa la detrazione della sua quota se nell’immobile vivono ancora i suoi familiari.

A quali oneri è applicabile la detrazione del 19%?

Come già anticipato, questa agevolazione permette di portare in detrazione gli interessi passivi sul mutuo.

La regola generale prevede che questi siano detraibili in proporzione al costo dell’abitazione.

Ma cosa si considera quando si parla di costo dell’abitazione?

Il costo di acquisto dell’immobile da considerare ai fini della detraibilità è quello indicato nel rogito, a cui vanno aggiunti gli oneri accessori direttamente imputabili all’operazione e che corrispondono a:

  • L’onorario del notaio che si occupa della compravendita;

  • Le imposte dovute per l’atto di trasferimento immobiliare (di registro, ipotecaria e catastale);

  • Gli eventuali compensi di mediazione.

Di conseguenza, per calcolare l’effettiva detrazione IRPEF, al costo di acquisto dell’immobile vanno aggiunti anche gli oneri accessori appena menzionati, il tutto diviso il capitale concesso in mutuo.

Quindi, ricapitolando:

(Costo di acquisto dell’immobile + oneri accessori) * interessi pagati : capitale concesso in mutuo = detrazione IRPEF.

 

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Cristina Biasci

Viale Petrarca, 8, Livorno

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